Approfondimenti

November 26, 2024Mindfulness e self-compassion: così i pazienti oncologici imparano a gestire stress ed emozioni Si chiama “Con Cura-Sa: prendersi cura di sé mindfulness e self-compassion per chi vive l’esperienza del sarcoma” ed è il corso promosso da Sarknos, rivolto a pazienti oncologici, finanziato con i fondi raccolti dalla stessa Associazione durante una recente cena di beneficienza. Perché iscriversi? “Innanzitutto per curiosità” – risponde la dottoressa Rosa Bruni, docente del corso, psichiatra, psicoterapeuta, insegnante certificato di programmi Mindfulness-based e Mindful Self-Compassion, formatrice nell’ambito sanitario per la prevenzione dello stress lavoro-correlato – . Poi, per poter sperimentare direttamente come e quanto l’approccio meditativo della mindfulness possa aiutare nella gestione dello stress, delle emozioni e pensieri difficili che sorgono quando si vive la malattia oncologica – aggiunge la specialista -. Spesso nelle diverse fasi del cancro, come di altre malattie e/o sintomi cronici, si possono generare sintomi di stress, di ansia, depressione: emozioni difficili, sbalzi d’umore, difficoltà relative al sonno e all’alimentazione sono esperienze frequenti. I pensieri negativi che spesso diventano catastrofici, le emozioni di paura e d’ansia per il presente e per il futuro finiscono per agire anche sul corpo già provato dalla malattia. Anche per chi si trova in una fase diversa, magari già con la malattia alle spalle, lo stress spesso si annida nei pensieri dei controlli medici o della paura di una recidiva: ciò può minare la serenità e mantenere in uno stato continuo di tensione. Tutte le emozioni sono chiaramente legittime ma spesso tutto questo genera un grande stress che può contribuire a compromettere la salute fisica e psichica. Diversi studi clinici dimostrano l’efficacia della mindfulness nelle situazioni oncologiche per ridurre sintomi quali l’ansia, la depressione, gli sbalzi d’umore, la fatigue. Quindi un paziente potrebbe essere interessato a sperimentare un approccio come questo, semplice ma efficace, per stare meglio”. L’effetto analgesico della mindfulness Che la mindfulness abbia numerosi benefici, più di tante altre forme di meditazione, lo dice la scienza. Anche se non disponiamo, ad oggi, di un numero rilevante di evidenze scientifiche sul valore aggiunto di questa pratica per i pazienti oncologici, la ricerca sul tema è in continuo fermento. Ne è un esempio lo studio pubblicato di recente su ‘Biological Psychiatry’, che ha mostrato la potenza ‘analgesica’ della mindfulness, usata da decenni in diverse culture. La ricerca è basata sull’osservazione delle reazioni neurologiche ai diversi tipi di intervento per il controllo di stimoli dolorosi. Gli scienziati della California hanno analizzato, avvalendosi del supporto della risonanza magnetica cerebrale, le reazioni del cervello di 115 volontari, mentre veniva loro applicato un sensore caldo e molto doloroso, sia pure non pericoloso, su una gamba. I volontari che praticavano la mindfulness non solo hanno riportato le più lievi sensazioni di dolore, ma hanno avuto, a livello cerebrale, risposte completamente distinte da quelle scaturite dall’effetto placebo o da altre forme di gestione del dolore. La struttura del corso Il corso “Con Cura-Sa: prendersi cura di sé mindfulness e self-compassion per chi vive l’esperienza del sarcoma” prevede un incontro a settimana di due ore per un totale di otto settimane. “In ogni sessione si alternano pratiche di mindfulness, esercizi di self-compassion e riflessivi, brevi pillole teoriche sullo stress in genere e stress legato alla malattia, momenti di condivisione gruppale – spiega la docente del corso, la dottoressa Rosa Bruni -. Nella condivisione in gruppo, ognuno parla della propria esperienza in riferimento alla pratica proposta. Non si entra nella storia o nella biografia. È una condivisione dell’esperienza appena vissuta per permettere di fare esperienza della comune umanità: per rendersi conto di come funzioniamo sul piano delle relazioni di stress, di come tutti viviamo momenti di difficoltà, di vergogna, di emozioni difficili”. Self-compassion Non solo mindfulness. Ampio spazio anche agli esercizi ed alle pratiche di self-compassion, un costrutto che è stato introdotto da Kristin Neff, ricercatrice e professoressa di psicologia all’Università di Austin. “La self-compassion – continua la dottoressa Bruni  – coincide con un modo gentile e benevolo di prendersi cura di sé sempre ma in particolare quando si vivono situazioni difficili come una malattia, un insuccesso, un fallimento. Coltivare la self-compassion equivale a riconoscere e depotenziare la severa autocritica interiore, sempre pronta a far sentire inadeguati o incapaci. Serve a motivarsi al cambiamento con gentilezza e fierezza imparando a riconoscere i propri veri bisogni e a confortarsi quando è necessario”.  A chi si rivolge il corso Il corso può essere utile per pazienti che abbiano terminato o stiano terminando i trattamenti attivi. “La sua utilità può essere estesa anche alle altre fasi della malattia come quella del follow-up. Durante il trattamento attivo (chemio o radioterapico o chirurgico) l’impegno richiesto dal corso potrebbe non essere praticabile in termini di continuità di presenza, per questa ragione si tende a sconsigliarne l’iscrizione. Tuttavia, in casi particolari si può rivedere quest’indicazione dopo una valutazione adeguata”, spiega la dottoressa Bruni. Per ottenere i benefici sperati sarà necessario anche fare i ‘compiti a casa’. “I partecipanti ricevono le tracce audio delle meditazioni e un quadernetto che comprende letture e brevi esercizi per allenare la consapevolezza tra un incontro e l’altro – dice la Psichiatra -. La pratica di consapevolezza aiuta a riconoscere ciò che stiamo vivendo sul piano corporeo, emotivo e dei pensieri: ci aiuta ad essere meno reattivi, meno guidati dal pilota automatico e quindi più in grado di scegliere come rispondere alle situazioni che viviamo. Al contempo è un’occasione per allenare alcune qualità del cuore, come la gentilezza, la compassione, la pazienza, il non giudizio: inclinazioni interiori che aiutano ad avere un atteggiamento più benevolo verso sé stessi e verso gli altri”, conclude la dottoressa Bruni. Per saperne di più … Che cos’è la mindfulness La mindfulness è un termine inglese che in italiano è stato tradotto in vari modi, come consapevolezza o piena presenza. Il termine mindfulness si riferisce sia a questo tipo di consapevolezza non concettuale-un modo d’essere in cui siamo attenti e consapevoli del momento presente, senza giudizio e aperti ad accogliere quello che avviene nel qui ed ora-che una pratica per allenare questa funzione mentale. La mindfulness è semplice: prestare attenzione a ciò che si presenta nel momento presente, a ciò che emerge e poi passa. Accogliere senza cambiare nulla, stando con le cose così come sono. Sembra semplice ma richiede un bell’allenamento! L’attenzione è una componente essenziale della mindfulness: ma l’attenzione al momento presente, oltre ad essere intenzionale è caratterizzata dalla qualità del non-giudizio, della curiosità e dell’apertura. Le pratiche meditative di mindfulness, pur derivate dalla grande tradizione buddhista, sono pratiche laiche usufruibili da tutti perché sia nel linguaggio che nella struttura sono state epurate da qualsiasi riferimento religioso o spirituale specifico. Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare e pioniere della diffusione della mindfulness, è stato l’ideatore, negli anni settanta, del primo programma basato sulla mindfulness per la riduzione dello stress: Mindfulness-based stress reduction (MBSR). Il programma, sottoposto a verifica sperimentale, sin dall’inizio, è attualmente proposto in centinaia di ospedali, aziende, realtà formative e sociali: sono migliaia gli studi clinici che, nei contesti più diversi, ne hanno saggiato l’efficacia. La pratica di mindfulness invita le persone a volgersi verso la propria esperienza, senza giudicarla, provando ad accoglierla così come si presenta, sotto forma di sofferenza o di difficoltà o di gioia. È un modo per allenare la capacità di accettare la vita nelle forme in cui si presenta momento dopo momento, fase dopo fase: si tratta di avvicinarsi a ciò che accade con curiosità, gentilezza e senza giudizio.  Contrariamente a quello che accade di solito-siamo portati ad evitare e respingere ciò che ci fa soffrire e ad aggrapparci a ciò che ci piace-se proviamo a relazionarci con curiosità e benevolenza a ciò che ci accade-anche quando si tratta di sofferenza, fallimento o disagio-allora possiamo trovare un modo diverso, meno sofferto e difficile per stare al mondo. Accorgendoci ad esempio che anche quando viviamo un dolore e ci sembra che tutta la nostra vita sia inghiottita dal buio e dall’angoscia, c’è anche dell’altro. Non si tratta di negare il dolore ma di allargare lo sguardo per rendersi conto che la vita è sempre più ampia di quel dolore, di quell’angoscia, di quella difficoltà che stiamo vivendo. Così nel caso della malattia oncologica, è facile che la mente possa o costruire pensieri paurosi e catastrofici che generano ulteriore angoscia e ansia oppure cerchi trucchi per evitare la sofferenza che finiscono per provocare ulteriore disagio. Molti studi clinici dimostrano l’efficacia della pratica costante di mindfulness in pazienti con varie malattia tra cui il cancro: i benefici riguardano il miglioramento dell’attività immunitaria, una riduzione del livello di infiammazione cronica, una minore attivazione dell’amigdala e delle aree cerebrali legate alla paura e alle emozioni difficili e una maggiore della corteccia prefrontale responsabile della regolazione emotiva e di altre importanti funzioni esecutive. […]
July 20, 2024ISG incontra i Pazienti #SarcomaAwarenessMonth Nel mese per la sensibilizzazione sui Sarcomi, Italian Sarcoma Group (ISG) organizza un incontro on line per Pazienti e Famigliari, grazie al supporto delle Associazioni di Pazienti, comprendendo tra queste anche SarkNos, che collaborano attivamente con ISG e che parteciperanno all’evento. Il 23 Luglio 2024 dalle ore 19:00 alle ore 20.30 si tratteranno i seguenti argomenti, trasversali alle diverse istologie, offrendo ai Pazienti informazioni utili ai diversi contesti oncologici.  PROGRAMMA 19:00 Benvenuto    – S. Stacchiotti, Presidente ISG    – E. Fumagalli, Coordinatore GdL ISG Collaborazione con le Associazioni dei Pazienti    – F. Paloschi, Coordinatore Rappresentanti Associazioni GdL ISG Collaborazione con le Associazioni dei Pazienti. 19:10 – 20:30 Confronto e discussione con i Pazienti Chirurgia: quando radicalizzare? Ruolo del centro di riferimento Dott. A. Gronchi, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Revisione istologica quando è perché Dott. M. Gambarotti, Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna Sequenziamento genico: ruolo nella diagnosi e nella definizione terapeutica Dott. L. D’Ambrosio, Ospedale San Luigi, Orbassano Immunoterapia nei sarcomi Dott. D. Sangiolo, Ospedale San Luigi, Orbassano Studi clinici e placebo Prof. P. Casali, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Partecipa anche tu e avrai l’opportunità di porre domande agli Esperti ISG. Per l’iscrizione al webinar e partecipare da remoto tramite Zoom, utilizza il seguente LINK (https://us06web.zoom.us/j/83679868289?pwd=amtuC2bblsyiv8IzQEVvkr28wnkAE9.1) […]
June 21, 2024RINGRAZIAMENTI A TECNOBODY La Cena della Solidarietà 2024 è stata anche l’occasione per incontrare gli amici che condividono con noi e sponsorizzano gli obiettivi dell’Associazione Sarknos, contribuendo anche in maniera concreta alle nostre attività. In questa sede desideriamo esprimere il più sentito ringraziamento alla società TecnoBody (www.tecnobody.com) per la generosa donazione del dispositivo medico Homing TT TecnoBody, dal valore commerciale di 4.209 € inclusa IVA, destinato all’erogazione di programmi ed esercizi di teleriabilitazione e telemedicina. Questo avanzato strumento, che sfrutta una telecamera RGB ad alta risoluzione e sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale per il tracciamento dei movimenti senza marker, rappresenta una risorsa inestimabile per la riabilitazione. La sua capacità di analizzare e registrare i movimenti dei pazienti con estrema accuratezza e stabilità permetterà di migliorare significativamente la qualità delle terapie offerte. Grazie al sistema Tecnobody Management System, sarà possibile creare profili riabilitativi personalizzati per ciascun paziente, includendo esercizi specifici per la postura, l’allenamento funzionale, l’equilibrio, la forza, l’agilità e la resistenza. Questo non solo aumenterà l’efficacia delle terapie, ma permetterà anche una maggiore aderenza e motivazione da parte dei pazienti nel seguire i programmi riabilitativi. La donazione avrà un impatto diretto e positivo sulla vita dei pazienti, offrendo loro strumenti all’avanguardia per il recupero e il miglioramento della qualità della vita. La generosità e il sostegno rappresentano un contributo fondamentale per il lavoro svolto e per la comunità. A nome di tutta l’Associazione Sarknos e dei pazienti che beneficeranno di questa tecnologia, si porgono i più sentiti ringraziamenti a TecnoBody. Con l’occasione, vi informamo che il dispositivo sarà presto messo a disposizione del Centro di Riabilitazione “Santa Maria della Provvidenza” della Fondazione Don Carlo Gnocchi, affinché possa essere utile alla più ampia fascia di pazienti. […]
April 14, 2024FAVO-ISHEO, in collaborazione con l’Associazione Sarknos e la Fondazione Don Gnocchi, vi invita a partecipare al Quinto webinar della Caregiver Academy, la Scuola che si prende cura, dal titolo: “La Gestione del Paziente nel post-chirurgico: quello che il Caregiver deve sapere“ dove si affronterà il tema della riabilitazione. Vi aspettiamo il 16 aprile 2024 dalle 17:00 alle 18:30 Il programma si può scaricare QUI IL WEBINAR È EROGATO A TITOLO GRATUITOSi richiede l’iscrizione, che può essere effettuata dalla pagina presente a QUESTO LINK. Per maggiori informazioni scrivere a:info@isheo.com […]
April 4, 2024Italian Sarcoma Group, in occasione della XXVII Riunione Annuale ISG che si terrà dal 11 al 13 aprile 2024 a Roma c/o Campus Bio-Medico, ha voluto prevedere un meeting dedicato alle Associazioni dei Pazienti, che si terrà prima dell’inizio dei lavori congressuali. L’incontro con i rappresentanti delle Associazioni dei Pazienti, tra le quali anche SarkNos, dal titolo “Le Associazioni Pazienti incontrano AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)” è previsto a Roma il giorno giovedì 11 Aprile alle ore 10:30 c/o Aula Magna del Campus Bio-Medico in Via Alvaro del Portillo 31 (nota bene: non è l’ingresso dell’Ospedale!). All’incontro parteciperanno rappresentanti AIFA che risponderanno alle domande delle Associazioni. Essendo lo spirito dell’iniziativa quello di puntare alla più ampia rappresentatività possibile di Associazioni visto l’importante momento di condivisione con l’Ente regolatorio, sarà possibile partecipare all’incontro sia in presenza sia virtualmente, previa prenotazione. […]
February 5, 2024Carissimi, dopo mesi di lavoro e di scambi tra FAVO , di cui la nostra Associazione fa parte, e l’Università degli Studi di Milano, con grande soddisfazione Vi comunichiamo che è stato approvato il “Corso di Perfezionamento inPatient Engagement e Advocacy in Oncologia” Il Corso, realizzato dall’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia, in collaborazione con FAVO e con il patrocinio di POLITEIA (Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica), si propone il duplice obiettivo di formare:figure di patient advocates in ambito oncologico, in grado di operare quali stakeholder informati, competenti e competitivi nelle Reti oncologiche e in tavoli etico-regolatori a vario livello, quali i comitati eticiprofessionisti operanti in ambito sanitario e socio-sanitario (prevalentemente, ma non esclusivamente, oncologico) per l’acquisizione di tecniche e strategie di “patient engagement” e “patient advocacy” con un approccio multidisciplinare e da una prospettiva plurale. Si rivolge a pazienti, ex pazienti, professionisti e ai rappresentanti di tutti gli enti pubblici e privati interessati dal crescente coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali: enti del Servizio Sanitario Nazionale in primis, ma anche amministrazioni centrali, regionali e locali che abbiano competenze in sanità, imprese farmaceutiche, di dispositivi medici, enti del terzo settore. E’ prevista una forma di didattica mista, con la possibilità di seguire l’intero corso anche esclusivamente da remoto. Il corso, della durata di 66ore, inizierà il giorno14 marzo2024e si concluderà il28giugno 2024. Data ultima per la domanda di ammissione: 5 marzo 2024. Accreditamento: 6 CFU; accreditamento ECM: 50 ECM.  Quota di iscrizione: € 666,00. Il bando per partecipare è pubblicato nel sito dell’Università degli Studi di Milanohttps://www.unimi.it/it/corsi/corsi-post-laurea-e-formazione-continua/master-e-perfezionamento/catalogo-corsi-di-perfezionamento/aa-2023/2024-patient-engagement-e-advocacy-oncologia-zw5.Chiediamo se qualcuno, tra pazienti e familiari, possa essere interessato a seguire il suddetto corso che porterà, all’eventuale partecipante , ad un impegno per conto della nostra Associazione nella Rete Oncologica Nazionale e Regionale.Attendiamo Vostre Candidature. Associazione Pazienti Sarcomi dei Tessuti Molli – Sarknos […]
January 22, 2024Sabato 20 gennaio, presso l’aula Magna del Trapezio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, l’Associazione Sarknos (pazienti affetti da sarcoma dei tessuti molli) in collaborazione con la Fondazione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, ha organizzato il convegno dedicato alle tecnologie all’avanguardia sulla diagnosi, cura e riabilitazione dei Sarcomi. Per la prima volta medici e pazienti hanno potuto confrontarsi, approfondire e chiarire alcuni aspetti relativi a questa rara forma di tumore, sottolineando che quando si parla di sarcomi non si tratta di un’unica patologia bensì di 100 patologie con differenti caratteristiche istologiche. Ogni persona è unica così come il cancro: per questo motivo è importante prima di tutto analizzare accuratamente la patologia caso per caso per poi creare una terapia personalizzata in base alla tipologia di sarcoma e alla storia clinica del paziente. Durante il convegno si è parlato molto dell’aspetto emotivo e del supporto psicologico di cui necessitano pazienti e familiari durante questo lungo e difficile percorso. Quello di SarKnos è un team formato da pazienti e medici specialisti, pronti a seguire il paziente a 360º nella fase preoperatoria, intraoperatoria e postoperatoria. Durante il convegno sono intervenuti: l’Ing. Carlo Tosti, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; il Prof. Bruno Vincenzi, Responsabile UOS Day Hospital Oncologico – Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; il Dott. Carlo Greco, Radioterapia, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; la Dott.ssa Irene Aprile, Direttore di Dipartimento – Fondazione Don Carlo Gnocchi; la Dott.ssa Livia Quintiliani, Responsabile Servizio di Psicologia Clinica e la Dott.ssa Loredana Caracausi, Assistente sociale – Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; Avv. Stefano Radicioni – Vice Presidente dell’ Associazione Sarknos; Prof.ssa Rossana Alloni, Direttore UOC Chirurgia Generale Specialistica – Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; il Dott. Sergio Valeri, responsabile UOS della Chirurgia dei Sarcomi presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, nonché Presidente dell’Associazione SarKnos. Tra i momenti più salienti del convegno la testimonianza di un paziente, il noto giornalista siciliano Francesco La Licata, che tra ironia e commozione ha saputo raccontare la sua storia esprimendo la massima gratitudine nei confronti dei medici della Fondazione che lo hanno seguito senza mai fargli perdere la speranza e la forza di continuare a lottare con il sorriso. VEDI IL SERVIZIO […]
March 31, 2022Dal 31 marzo al 2 aprile 2022 si è svolta la XXIV Riunione Annuale di Italian Sarcoma Group, ospitata da Humanitas Research Hospital (Rozzano, Milano). L’evento, tornato in presenza dopo due anni di stop causa pandemia, è un’occasione che riunisce tutti gli esperti italiani in sarcomi in una serie di incontri, approfondimenti e dibattiti. L’italian Sarcoma Group (ISG) è l’associazione dei professionisti che si occupano di sarcoma in Italia. ISG nasce nel 1997 come gruppo collaborativo italiano, finalizzato a migliorare la ricerca e la cura dei pazienti di ogni età affetti da sarcomi dei tessuti molli e dell’osso e da tumori stromali gastrointestinali (GIST). Lo scopo ultimo di Italian Sarcoma Group è rappresentato dal miglioramento della qualità di cura e dell’ampliamento dell’offerta terapeutica per i pazienti affetti da sarcomi dell’osso e dei tessuti molli, e da tumore stromale gastrointestinale (GIST). Questo avviene attraverso l’istituzione di gruppi di lavoro multidisciplinari impegnati nelle tematiche della ricerca, della formazione, della raccolta di finanziamenti e all’advocacy politica. La Riunione Annuale dell’Italian Sarcoma Group è un appuntamento centrale per la comunità di esperti, ma anche per specialisti e studenti che vogliano approfondire le proprie conoscenze sui sarcomi, ad oggi ancora troppo poco conosciuti e riconosciuti. La XXIV edizione è stata curata dal nuovo consiglio direttivo e dalla sua presidentessa, la dott.ssa Silvia Stacchiotti, oncologa dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e presieduta dal prof. Vittorio Quagliuolo, chirurgo dell’Humanitas Research Hospital di Milano. Hanno partecipato i principali esperti nazionali nei campi dell’oncologia, chirurgia, ortopedia, radioterapia, anatomia patologica, radiologia e i maggiori gruppi di ricerca attivi sui sarcomi. Anche l’Associazione Sarknos è stata presente alla Riunione con tre dei suoi membri. Il prof. Bruno Vincenzi, oncologo, il dott. Sergio Valeri e il dott. Luca Improta, chirurghi della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, hanno partecipato all’evento con presentazioni e dibattiti. Tra i temi trattati e centrali della XXIV edizione della Riunione, l’importanza della formazione specifica e dell’istituzione di una rete nazionale e sovranazionale di centri di riferimento, e la necessità di garantire un alto livello qualitativo tanto nella ricerca quanto nella cura di queste rare patologie. Per approfondire: https://www.italiansarcomagroup.org/ […]
March 9, 2022Di Luca Improta I liposarcomi rappresentano la variante istologica più frequente tra i sarcomi del retroperitoneo. Essi, nelle varianti ben differenziata e dedifferenziata, rappresentano tumori maligni rari e di complessa gestione clinica a causa dell’alto rischio di progressione. Da un punto di vista biologico, frequenti sono le recidive locali, mentre la comparsa di metastasi è possibile nelle forme di alto grado (ovvero nei liposarcomi più aggressivi). La chirurgia è attualmente il trattamento di scelta. Negli ultimi due decenni, è stato dimostrato come una chirurgia estesa sia in grado di massimizzare le possibilità di cura. L’intervento chirurgico, per essere oncologicamente efficace, deve prevedere oltre l’asportazione del tumore, anche l’escissione degli organi che lo circondano – solitamente rene, surrene, muscolo psoas e una porzione di colon. Trattamenti complementari come radioterapia e chemioterapia possono essere proposti per aumentare le possibilità di cura, solitamente nel preoperatorio e nelle forme più aggressive. Il valore di una chirurgia estesa è dimostrato, oltre che dal beneficio indiscutibile in termini di sopravvivenza, anche dall’evidenza che gli organi circostanti rimossi presentano spesso microscopici segni di malattia, sebbene possano sembrare sani sia agli accertamenti preoperatori che durante la chirurgia. Numerosi studi sono stati fatti per cercare di identificare i pazienti a più alto rischio di progressione. I fattori prognostici chiave individuati (età del paziente, tipo, grado e dimensioni del tumore) sono quindi stati combinati in un nomogramma – uno strumento di calcolo – in grado di produrre una stima di questo rischio. Conoscerlo nel modo più accurato possibile ci consentirà di personalizzare sempre di più il percorso terapeutico dei nostri pazienti, migliorando i risultati delle cure. In un recente studio, svolto in collaborazione con l’IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, abbiamo esplorato se la presenza microscopica di malattia negli organi asportati potesse essere un ulteriore fattore rilevante nel definire la prognosi. Abbiamo analizzato i dati di oltre cento pazienti, seguiti per un periodo di circa dieci anni, identificando come la presenza di infiltrazione di organo possa essere predittiva per un rischio maggiore, indipendentemente dagli altri fattori noti. I risultati di questo studio sono stati presentati all’incontro annuale della Società Europea di Chirurgia, che si è svolto a Lisbona lo scorso mese. Attualmente, un più grande studio di conferma è in corso e coinvolge tutti i maggiori centri mondiali che si occupano di sarcomi retroperitoneali. Se questi risultati verranno confermati, avremo a disposizione un ulteriore strumento per migliorare ancora l’accuratezza e la precisione delle nostre cure.   […]

Skip to content